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DECONGESTIONANTI NASALI

ACTIFED 12CPR 2,5MG+60MG
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JOHNSON & JOHNSON

ACTIFED 12CPR 2,5MG+60MG

ACTIFED Decongestionanti nasali per uso sistemico, simpaticomimetici. ACTIFED compresse, una compressa contiene principi attivi: triprolidi na cloridrato 2,5 mg pseudoefedrina cloridrato 60,0 mg eccipienti co n effetti noti: lattosio. ACTIFED sciroppo, 100 ml di sciroppo conteng ono principi attivi: triprolidina cloridrato 0,025 g pseudoefedrina cloridrato 0,600 g eccipienti con effetti noti: saccarosio, metile pa ra idrossibenzoato, giallo tramonto (E110), sodio benzoato. Per l'elen co completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. ACTIFED compresse, ogni compressa contiene: lattosio amido di mais p ovidone magnesio stearato. ACTIFED sciroppo, 100 ml di sciroppo conte ngono: glicerolo saccarosio metile para-idrossibenzoato sodio benzo ato giallo chinolina (E104) giallo tramonto (E110) acqua depurata. Decongestionante della mucosa nasale, specie in caso di raffreddore. Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri antistaminici o ad uno q ualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 bambini di eta' i nferiore ai 12 anni gravidanza e allattamento nei pazienti in tratta mento con inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) o nelle due settiman e successive a tale trattamento, e nella terapia delle affezioni delle basse vie respiratorie, compresa l'asma bronchiale. In tali casi l'us o concomitante di ACTIFED puo' causare un aumento della pressione sang uigna o crisi ipertensive glaucoma, ipertrofia prostatica, ostruzione del collo vescicale, stenosi piloriche e duodenali o di altri tratti dell'apparato gastroenterico ed urogenitale (a causa dei suoi effetti anticolinergici) affezioni cardiovascolari, ipertensione arteriosa, i pertiroidismo, epilessia e diabete. Posologia. ACTIFED sciroppo: alla confezione e' annesso un misurino do satore con indicate tacche di livello rispondenti alle capacita' di 5 e 10 ml. Adulti e ragazzi al di sopra dei 12 anni: una dose da 10 ml d i sciroppo 2 - 3 volte al giorno. ACTIFED compresse. Adulti e ragazzi al di sopra dei 12 anni: una compressa 2 - 3 volte al giorno. Non supe rare le dosi consigliate. Modo di somministrazione: uso orale. ACTIFED sciroppo: conservare al riparo della luce. ACTIFED compresse: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. in luogo asciutto . Se i sintomi persistono o peggiorano o se compaiono nuovi sintomi, i p azienti devono interrompere l'uso del medicinale e consultare un medic o. Se i sintomi non migliorano entro 7 giorni o se compare febbre alta o altri effetti indesiderati, i pazienti devono essere avvertiti di i nterrompere il trattamento e consultare il medico. Prima di assumere t riprolidina, i pazienti con le seguenti condizioni respiratorie come e nfisema, bronchite cronica o asma bronchiale acuta o cronica, devono e ssere avvertiti di consultare un medico. La triprolidina puo' causare sonnolenza e puo' aumentare gli effetti sedativi di sostanze che depri mono il sistema nervoso centrale come alcol, sedativi, tranquillanti. E' necessario informare i pazienti che si deve evitare l'uso di bevand e alcoliche durante il trattamento con ACTIFED e che e' opportuno cons ultare il medico prima di assumere ACTIFED in concomitanza con medicin ali che deprimono il sistema nervoso centrale. Alle comuni dosi terape utiche gli antistaminici presentano reazioni secondarie assai variabil i da soggetto a soggetto e da composto a composto. Per la posologia ne gli anziani e' necessario considerare la loro maggiore sensibilita' ve rso gli antistaminici e verso la pseudoefedrina. Sebbene la pseudoefed rina non abbia prodotto effetti importanti sulla pressione arteriosa d i soggetti normotesi, ACTIFED non dovrebbe essere assunto da pazienti in terapia con antipertensivi, antidepressivi triciclici, agenti simpa ticomimetici, quali i decongestionanti, gli anoressizzanti, gli amfeta minosimili. Con i farmaci simpaticomimetici, pseudoefedrina compresa, sono stati riferiti rari casi di encefalopatia posteriore reversibile (posterior reversible encephalopathy, PRES)/sindrome da vasocostrizion e cerebrale reversibile (reversible cerebral vasoconstriction syndrome , RCVS). I sintomi segnalati includono insorgenza improvvisa di mal di testa grave, nausea, vomito e disturbi visivi. Qualora si sviluppino segni o sintomi di PRES/RCVS, e' necessario interrompere il trattament o con pseudoefedrina e consultare immediatamente un medico. Colite isc hemica: sono stati riportati alcuni casi di colite ischemica con medic inali contenenti pseudoefedrina. Se si sviluppano improvviso dolore ad dominale, tenesmo rettale, sanguinamento rettale o altri sintomi di co lite ischemica (vedere paragrafo 4.8), l'uso di pseudoefedrina deve es sere interrotta ed e' necessario consultare un medico. Neuropatia otti ca ischemica: con la pseudoefedrina sono stati riportati casi di neuro patia ottica ischemica. La pseudoefedrina deve essere interrotta se do vesse verificarsi improvvisa perdita della vista o riduzione dell'acui ta' visiva, ad esempio in caso di scotoma. Sicurezza cutanea: reazioni cutanee gravi come la pustolosi esantematica acuta e generalizzata (A GEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Quest a eruzione pustolosa acuta puo' verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo piu' non f ollicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizz ate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti super iori. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservan o segni e sintomi come piressia, eritema,o numerose piccole pustole, l a somministrazione di ACTIFED deve essere interrotta e se necessario d evono essere prese misure appropriate (vedere paragrafo 4.8). ACTIFED non deve essere usato da pazienti con gravi malattie epatiche o con ri dotta funzionalita' renale a meno che il medico non lo ritenga necessa rio. Informazioni importanti su alcuni eccipienti. ACTIFED sciroppo co ntiene, saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di i ntolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo me dicinale. Questo medicinale contiene 7 g di saccarosio per dose. Da te nere in considerazione in persone affette da diabete mellito metile p ara-idrossibenzoato: puo' causare reazioni allergiche (anche ritardate ) giallo tramonto (E110): puo' causare reazioni allergiche 10 mg di sodio benzoato per dose (10 ml di sciroppo) meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose (10 ml di sciroppo), cioe' essenzialmente "senza sodio ". ACTIFED compresse contiene lattosio: i pazienti affetti da rari pro blemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di la ttasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumer e questo medicinale. Durante l'uso concomitante di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) e ammine simpaticomimetiche, in letteratura medica sono state riportat e crisi ipertensive acute. La pseudoefedrina esercita un'azione vasoco strittrice stimolando i recettori adrenergici e rilasciando noradrenal ina dai siti neuronali. Gli inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) po ssono potenziare l'effetto pressorio della pseudoefedrina, poiche' imp ediscono il metabolismo delle ammine simpaticomimetiche e aumentano la quantita' rilasciabile di noradrenalina nel tessuto nervoso adrenergi co. Gli effetti degli antistaminici sono resi piu' evidenti dall'alcoo l, dagli ipnotici, dai sedativi, dai tranquillanti, e da altre sostanz e ad azione anticolinergica o ad effetto depressivo sul sistema nervos o centrale, le quali pertanto non vanno assunte durante la terapia. Gl i antistaminici possono ridurre la durata d'azione degli anticoagulant i orali. L'uso degli antistaminici puo' mascherare i primi segni di ot otossicita' di certi antibiotici. Il furazolidone causa una progressiv a inibizione della monoaminossidasi, per cui non va assunto contempora neamente ad ACTIFED. L'effetto degli antipertensivi che interferiscono con l'attivita' del simpatico (per es. metildopa, alfa e beta bloccan ti, debrisochina, guanetidina, betanidina e bretilio) puo' essere parz ialmente annullato da ACTIFED, che pertanto, anche in questo caso, non va contemporaneamente assunto. Di seguito sono riportate le reazioni avverse segnalate con una freque nza >=1%, individuate in studi randomizzati controllati con placebo, c on formulazioni contenenti pseudofedrina come singolo principio attivo : bocca secca, nausea, capogiro, insonnia e nervosismo. Non sono dispo nibili studi clinici controllati con placebo, con sufficienti dati rel ativi alle reazione avverse per la combinazione dei principi attivi ps euoefedrina e triprolidina. Le reazioni avverse identificate durante l 'esperienza post-marketing conpseudoefedrina, triprolidina o la combin azione sono riportate secondo le categorie di frequenza che utilizzano la seguente convenzione: *molto comune (>= 1/10) comune (>= 1/100 e = 1/1.000 e < 1/100) raro (>= 1/10, 000 e

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ASPIRINA INFLUENZA E NASOC10
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ASPIRINA INFLUENZA E NASOC10

ASPIRINA INFLUENZA E NASO CHIUSO 500 MG / 30 MG GRANULATO PER SOSPENSI ONE ORALE Sistema nervoso, altri analgesici e antipiretici, acido acetilsalicili co. Ogni bustina contiene 500 mg di acido acetilsalicilico e 30 mg di pseu doefedrina cloridrato. Eccipienti con effetti noti: ogni bustina conti ene 2g di saccarosio. Ogni bustina contiene 3,78 mg di alcol benzilico . Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Acido citrico, saccarosio, ipromellosa, saccarina, aroma arancia conte nente alcol benzilico, acido acetico, alfa tocoferolo, amido modificat o E1450 e maltodestrina. Trattamento sintomatico della congestione nasale e dei seni nasali (ri nosinusite) con stati dolorosi e febbrili associati a sintomi influenz ali e/o da raffreddamento. Aspirina influenza e naso chiuso e' indicat a per adulti e adolescenti dai 16 anni. Ipersensibilita' alla pseudoefedrina, all'acido acetilsalicilico o ad altri salicilati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al para grafo 6.1 anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicila ti o sostanze con un'azione simile, in particolare farmaci antinfiamma tori non steroidei ulcere gastrointestinali acute diatesi emorragica gravidanza allattamento insufficienza epatica grave insufficienza renale grave insufficienza cardiaca grave in combinazione con metot rexato usato in dosi di 15 mg/settimana o superiori(vedere sezione 4.5 ) ipertensione grave coronaropatia grave. Trattamento con medicinali inibitori delle monoamino ossidasi nelle due settimane precedenti: gl aucoma ad angolo stretto ritenzione urinaria. Posologia: il contenuto di 1-2 bustine per adulti e adolescenti dai 16 anni. Se necessario, e' possibile ripetere la singola dose dopo un pe riodo di almeno 4 ore. Non superare la dose giornaliera massima di 6 b ustine. Se prevale uno dei sintomi, e' piu' appropriato il trattamento con un solo principio attivo. Aspirina influenza e naso chiuso non va assunto per piu' di 3 giorni senza aver prima consultato un medico. P opolazione pediatrica: Aspirina influenza e naso chiuso non deve esser e assunto da bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni, senza consultare il medico. Data la limitata esperienza d'uso di Aspirina i nfluenza e naso chiuso in bambini e adolescenti, non e' possibile indi care una dose raccomandata specifica. Pazienti con funzionalita' epati ca compromessa L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalita' epatica compromessa (vedere sezione 4.4) Pazienti con funzionalita' renale compromessa L'acido acetilsalicilic o deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalita' renale c ompromessa o con circolazione cardiovascolare alterata (vedere sezione 4.4.) Modo di somministrazione: Aspirina influenza e naso chiuso deve essere disciolto in un bicchiere d'acqua prima dell'assunzione. La so spensione che si forma ha il sapore di arancia. Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Trattamento concomitante con anticoagulanti (vedere sezione 4.5) anam nesi di ulcere gastrointestinali fra cui malattia ulcerosa cronica o r ecidivante o anamnesi di emorragie gastrointestinali pazienti con fun zionalita' renale compromessa o funzione cardiovascolare compromessa ( per es. patologia vascolare renale, insufficienza cardiaca congestizia , deplezione volemica, intervento chirurgico maggiore, sepsi o eventi emorragici maggiori), poiche' il medicinale puo' incrementare ulterior mente il rischio di danno renale e di insufficienza renale acuta funz ionalita' epatica compromessa acidosi renale tubulare a causa dell'ac cumulo di pseudoefedrina ed aumentato rischio di effetti indesiderati ipersensibilita' ad analgesici / antinfiammatori o antireumatici o al tri allergeni ipertiroidismo, ipertensione da lieve a moderata, diabe te mellito, cardiopatia ischemica, pressione intraoculare elevata (gla ucoma), ipertrofia prostatica, o sensibilita' agli agenti simpaticomim etici i pazienti anziani possono risultare particolarmente sensibili agli effetti della pseudoefedrina sul sistema nervoso centrale. L'acid o acetilsalicilico puo' accelerare il broncospasmo e indurre attacchi d'asma o altre reazioni da ipersensibilita'. Le seguenti condizioni in essere rappresentano fattori di rischio: asma bronchiale, rinite alle rgica (febbre da fieno), polipi nasali o malattia respiratoria cronica . Questo vale anche per i pazienti che presentano reazioni allergiche (per es. reazioni cutanee, prurito, orticaria) ad altre sostanze. Dato il suo effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica che continua per diversi giorni dopo la somministrazione, l'acido acetilsalicilico puo' portare a una maggiore tendenza allo sviluppo di emorragie durant e e dopo gli interventi chirurgici (compresi gli interventi minori com e le estrazioni dentarie). A dosi limitate, l'acido acetilsalicilico r iduce l'escrezione dell'acido urico. Cio' puo' provocare gotta nei paz ienti che tendono gia' a un'escrezione limitata dell'acido urico. L'us o abituale di analgesici (in particolare la combinazione di diversi me dicinali analgesici) puo' danneggiare permanentemente i reni (nefropat ia da analgesici). Una bustina di Aspirina influenza e naso chiuso con tiene 2 g di saccarosio (l'equivalente di 0,17 unita' di carboidrati). Cio' deve essere tenuto in considerazione nei pazienti affetti da dia bete mellito. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza a l fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Aspirina influenza e naso chiuso contiene 3,78 mg di alcol benzilico in ogni bu stina. L'alcol benzilico puo' causare reazioni allergiche. Pazienti co n patologia al fegato o al rene, devono contattare il proprio medico, dal momento che grandi quantita' di alcol benzilico possono causare ac idosi metabolica. Nei pazienti con deficit grave di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6DP), l'acido acetilsalicilico puo' indurre emolisi o anemia emolitica. I fattori che possono determinare un incremento del rischio di emolisi sono, ad esempio, dosaggio elevato, influenza o inf ezioni acute. Gravi reazioni cutanee: reazioni cutanee gravi come la p ustolosi esantematica acuta e generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Questa eruzione pustolosa acu ta puo' verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo piu' non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come p iressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di As pirina influenza e naso chiuso deve essere interrotta e se necessario devono essere prese misure appropriate. Colite ischemica: ci sono stat e segnalazioni di colite ischemica con l'impiego di pseudoefedrina. L' utilizzo di pseudoefedrina deve essere interrotto immediatamente e va richiesto un parere medico se si verificano all'improvviso dolore addo minale, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite ischemica. Neu ropatia ottica ischemica: con la pseudoefedrina sono stati riportati c asi di neuropatia ottica ischemica. La pseudoefedrina deve essere inte rrotta se dovesse verificarsi improvvisa perdita della vista o riduzio ne della acuita' visiva, ad esempio in caso di scotoma. Gli atleti dev ono essere consapevoli che, assumendo questo farmaco, possono risultar e positivi ai test "anti-doping". Popolazione pediatrica: esiste una p ossibile associazione tra l'acido acetilsalicilico e la sindrome di Re ye, se somministrato a bambini e adolescenti per il trattamento di inf ezioni virali, con o senza influenza. Per questo motivo, Aspirina infl uenza e naso chiuso non deve essere assunto da bambini e adolescenti d i eta' inferiore ai 16 anni, senza consultare il medico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3). Metotrexato usato a dosi di 15 mg/sett. o superiori: aumento della tossicita' ematologic a del metotrexato (diminuzione della clearance renale del metotrexato ad opera di agenti antinfiammatori in genere e dislocazione del metotr exato dai siti di legame con le proteine plasmatiche provocata dai sal icilati). Gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI), nelle 2 setti mane precedenti, aumentano il rischio di eventi cardiovascolari avvers i (es. aritmia, crisi ipertensive). Combinazioni che necessitano di pr ecauzioni di impiego. Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/sett .: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (diminuzione d ella clearance renale del metotrexato ad opera di agenti antinfiammato ri in genere e dislocazione del metotrexato dai siti di legame con le proteine plasmatiche provocata dai salicilati). Anticoagulanti, trombo litici o altri inibitori dell'aggregazione piastrinica/emostasi: aumen to del rischio di emorragia. Altri farmaci antinfiammatori non steroid ei con salicilati: aumento del rischio di ulcere ed emorragia gastroin testinale dovuto all'effetto sinergico. Inibitori selettivi del reupta ke della serotonina (SSRI): aumento del rischio di emorragia del tratt o gastrointestinale superiore dovuto al possibile effetto sinergico. D igossina: le concentrazioni plasmatiche di digossina subiscono un incr emento dovuto alla riduzione dell'escrezione di questo agente da parte dei reni. Antidiabetici, per es. insulina, sulfoniluree: aumento dell 'effetto ipoglicemizzante provocato da dosi elevate di acido acetilsal icilico tramite l'azione ipoglicemizzante di quest'ultimo e la disloca zione della sulfonilurea dai siti di legame con le proteine plasmatich e. Diuretici in combinazione ad acido acetilsalicilico: riduzione dell a filtrazione glomerulare a causa della limitazione della sintesi dell e prostaglandine a livello dei reni. Glucocorticoidi sistemici, tranne idrocortisone impiegato quale terapia sostitutiva nella malattia di A ddison: riduzione dei livelli ematici dei salicilati durante il tratta mento con corticosteroidi e rischio di overdose da salicilati dopo l'i nterruzione di questo trattamento per l'aumento dell'eliminazione dei salicilati ad opera dei corticosteroidi. Inibitori dell'enzima di conv ersione dell'angiotensina (ACE) in combinazione con acido acetilsalici lico: riduzione della filtrazione glomerulare provocata dall'inibizion e delle prostaglandine vasodilatatrici. Inoltre, limitazione dell'effe tto antipertensivo. Acido valproico: aumento della tossicita' dell'aci do valproico dovuto alla dislocazione dai siti di legame proteico. Alc ol: aumento dei danni alla mucosa gastrointestinale e tempo di sanguin amento prolungato per gli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcool. Uricosurici come benzbromarone, probenecid: limitazion e dell'effetto uricosurico (antagonismo con l'eliminazione dell'acido urico a livello dei tubuli renali). Compresse di salbutamolo: aumento degli effetti (peggioramento degli effetti collaterali cardiovascolari ) questo non preclude l'uso giudizioso di un aerosol broncodilatatore ad azione adrenergica. Antidepressivi: aumento degli effetti. Altri m edicinali simpaticomimetici: aumento degli effetti. Medicinali contro l'ipertensione, come guanetidina, metildopa, betabloccanti: riduzione degli effetti. Frequenze: non note (non possono essere stimate sulla base dei dati di sponibili). Possibili effetti indesiderati dell'acido acetilsalicilico . Disturbi del sistema immunitario: le reazioni da ipersensibilita', c on le rispettive manifestazioni cliniche e di laboratorio, includono m alattia respiratoria esacerbata dall' acido acetilsalicilico, reazioni da lievi a moderate potenzialmente a carico della pelle, delle vie re spiratorie, del tratto gastrointestinale e dell'apparato cardiovascola re, che comprendono sintomi quali eruzione cutanea, orticaria, edema, prurito, rinite, congestione nasale, distress cardiorespiratorio e, mo lto raramente, reazioni gravi, fra cui choc anafilattico. Disturbi gas trointestinali: disturbi gastroduodenali (gastralgia, dispepsia, gastr ite) nausea, vomito, diarrea ulcere gastrointestinali, che possono p ortare alla perforazione in casi isolati. Malattia dei diaframmi intes tinali (soprattutto nel trattamento a lungo termine). Patologie epatob iliari: compromissione epatica transitoria con aumento delle transamin asi. Patologie del sangue e del sistema linfatico: aumento del rischio di sanguinamento, emorragia come emorragia procedurale, ematomi, epis tassi, emorragia urogenitale e sanguinamento gengivali. Sono state seg nalate emolisi e anemia emolitica in pazienti affetti da forme gravi d i deficit di glucosio -6-fosfato deidrogenasi (G6PD) L'emorragia puo' causare anemia emorragica/anemia da deficienza di ferro (per via ad e s. di microsanguinamenti occulti) con relativi segni e sintomi clinici e di laboratorio, come astenia, pallore, ipoperfusione. Disturbi del sistema nervoso: il sovradosaggio puo' causare vertigini. Patologie de ll'orecchio e del labirinto: il sovradosaggio puo' causare tinnito. Di sturbi renali e delle vie urinarie: sono stati segnalati danno renale e insufficienza renale acuta. Possibili effetti indesiderati della pse udoefedrina: disturbi vascolari, rossore aumento della pressione sang uigna, sebbene non interessi l'ipertensione controllata. Disturbi card iaci: effetti cardiaci (es. tachicardia, palpitazioni, aritmie). Distu rbi del sistema nervoso: stimolazione del sistema nervoso centrale (es . insonnia, raramente allucinazioni). Disturbi renali e delle vie urin arie: ritenzione urinaria, specialmente in pazienti affetti da iperpla sia prostatica. Patologie della cute e del tessuto subcutaneo: effetti sulla cute (es. rash, orticaria, prurito). Gravi reazioni cutanee, in clusa pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP). Patologie gas trointestinali: colite ischemica. Secchezza della bocca. Patologie del l'occhio: neuropatia ottica ischemica. Segnalazione delle reazioni avv erse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quan to permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio de l medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsi asi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalaz ione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza: non essendo disponibili dati sulla combinazione delle due sostanze, l'uso di Aspirina influenza e naso chiuso e' controindicato in gravidanza. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' av ere effetti avversi sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del ris chio di aborto spontaneo e di malformazioni cardiache e gastroschisi i n seguito all'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nell e prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione ca rdiovascolare ha avuto un aumento da meno dell'1% all'1,5% circa. Si r itiene che questo rischio aumenti con la dose e la durata della terapi a. Negli animali, e' stato dimostrato che la somministrazione di un in ibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della pe rdita dell'embrione pre e post-impianto e della letalita' embrio-fetal e. Inoltre, un'aumentata incidenza di varie malformazioni, incluse que lle cardiovascolari, e' stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non va somministrato, se non asso lutamente necessario. Qualora l'acido acetilsalicilico sia usato da un a donna che ha pianificato una gravidanza, o durante il primo e il sec ondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la piu' bassa possib ile e la durata del trattamento la piu' breve possibile. Durante il te rzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle p rostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (c on chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) d isfunzione renale, che puo' evolversi in insufficienza renale con olig oidroamniosi. La madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: p ossibile protrazione del tempo di emorragia, effetto antiaggregante ch e puo' manifestarsi anche a dosi molto basse inibizione delle contraz ioni uterine che determina il ritardo o il protrarsi del travaglio. Pe rtanto, il medicinale e' controindicato nel terzo trimestre di gravida nza. Gli scarsi dati a disposizione sull'uso di pseudoefedrina in grav idanza non mostrano un aumento del rischio di malformazioni. Tuttavia, l'uso di pseudoefedrina in gravidanza e' da sconsigliarsi. Negli stud i sugli animali entrambi i principi attivi hanno mostrato tossicita' r iproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Allattamento: sia i salicilati che la pseudoefedrina passano nel latte materno in piccole quantita'. Non essendovi dati disponibili sulla combinazione delle due sostanze, l'u so di Aspirina influenza e naso chiuso e' controindicato durante l'all attamento. Fertilita': vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibi scono la sintesi delle prostaglandine possono provocare la compromissi one della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Cio' e' reversibile alla sospensione del trattamento. Gli studi sugli animali hanno evidenziato eventi avversi sulla fertilita' maschile e f emminile (vedere par 5.3).

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Ipersensibilita' alla pseudoefedrina, all'acido acetilsalicilico o ad altri salicilati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al para grafo 6.1 anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicila ti o sostanze con un'azione simile, in particolare farmaci antinfiamma tori non steroidei ulcere gastrointestinali acute diatesi emorragica gravidanza allattamento insufficienza epatica grave insufficienza renale grave insufficienza cardiaca grave in combinazione con metot rexato usato in dosi di 15 mg/settimana o superiori(vedere sezione 4.5 ) ipertensione grave coronaropatia grave. Trattamento con medicinali inibitori delle monoamino ossidasi nelle due settimane precedenti: gl aucoma ad angolo stretto ritenzione urinaria. Posologia: il contenuto di 1-2 bustine per adulti e adolescenti dai 16 anni. Se necessario, e' possibile ripetere la singola dose dopo un pe riodo di almeno 4 ore. Non superare la dose giornaliera massima di 6 b ustine. Se prevale uno dei sintomi, e' piu' appropriato il trattamento con un solo principio attivo. Aspirina influenza e naso chiuso non va assunto per piu' di 3 giorni senza aver prima consultato un medico. P opolazione pediatrica: Aspirina influenza e naso chiuso non deve esser e assunto da bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni, senza consultare il medico. Data la limitata esperienza d'uso di Aspirina i nfluenza e naso chiuso in bambini e adolescenti, non e' possibile indi care una dose raccomandata specifica. Pazienti con funzionalita' epati ca compromessa L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalita' epatica compromessa (vedere sezione 4.4) Pazienti con funzionalita' renale compromessa L'acido acetilsalicilic o deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalita' renale c ompromessa o con circolazione cardiovascolare alterata (vedere sezione 4.4.) Modo di somministrazione: Aspirina influenza e naso chiuso deve essere disciolto in un bicchiere d'acqua prima dell'assunzione. La so spensione che si forma ha il sapore di arancia. Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Trattamento concomitante con anticoagulanti (vedere sezione 4.5) anam nesi di ulcere gastrointestinali fra cui malattia ulcerosa cronica o r ecidivante o anamnesi di emorragie gastrointestinali pazienti con fun zionalita' renale compromessa o funzione cardiovascolare compromessa ( per es. patologia vascolare renale, insufficienza cardiaca congestizia , deplezione volemica, intervento chirurgico maggiore, sepsi o eventi emorragici maggiori), poiche' il medicinale puo' incrementare ulterior mente il rischio di danno renale e di insufficienza renale acuta funz ionalita' epatica compromessa acidosi renale tubulare a causa dell'ac cumulo di pseudoefedrina ed aumentato rischio di effetti indesiderati ipersensibilita' ad analgesici / antinfiammatori o antireumatici o al tri allergeni ipertiroidismo, ipertensione da lieve a moderata, diabe te mellito, cardiopatia ischemica, pressione intraoculare elevata (gla ucoma), ipertrofia prostatica, o sensibilita' agli agenti simpaticomim etici i pazienti anziani possono risultare particolarmente sensibili agli effetti della pseudoefedrina sul sistema nervoso centrale. L'acid o acetilsalicilico puo' accelerare il broncospasmo e indurre attacchi d'asma o altre reazioni da ipersensibilita'. Le seguenti condizioni in essere rappresentano fattori di rischio: asma bronchiale, rinite alle rgica (febbre da fieno), polipi nasali o malattia respiratoria cronica . Questo vale anche per i pazienti che presentano reazioni allergiche (per es. reazioni cutanee, prurito, orticaria) ad altre sostanze. Dato il suo effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica che continua per diversi giorni dopo la somministrazione, l'acido acetilsalicilico puo' portare a una maggiore tendenza allo sviluppo di emorragie durant e e dopo gli interventi chirurgici (compresi gli interventi minori com e le estrazioni dentarie). A dosi limitate, l'acido acetilsalicilico r iduce l'escrezione dell'acido urico. Cio' puo' provocare gotta nei paz ienti che tendono gia' a un'escrezione limitata dell'acido urico. L'us o abituale di analgesici (in particolare la combinazione di diversi me dicinali analgesici) puo' danneggiare permanentemente i reni (nefropat ia da analgesici). Una bustina di Aspirina influenza e naso chiuso con tiene 2 g di saccarosio (l'equivalente di 0,17 unita' di carboidrati). Cio' deve essere tenuto in considerazione nei pazienti affetti da dia bete mellito. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza a l fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Aspirina influenza e naso chiuso contiene 3,78 mg di alcol benzilico in ogni bu stina. L'alcol benzilico puo' causare reazioni allergiche. Pazienti co n patologia al fegato o al rene, devono contattare il proprio medico, dal momento che grandi quantita' di alcol benzilico possono causare ac idosi metabolica. Nei pazienti con deficit grave di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6DP), l'acido acetilsalicilico puo' indurre emolisi o anemia emolitica. I fattori che possono determinare un incremento del rischio di emolisi sono, ad esempio, dosaggio elevato, influenza o inf ezioni acute. Gravi reazioni cutanee: reazioni cutanee gravi come la p ustolosi esantematica acuta e generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Questa eruzione pustolosa acu ta puo' verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo piu' non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come p iressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di As pirina influenza e naso chiuso deve essere interrotta e se necessario devono essere prese misure appropriate. Colite ischemica: ci sono stat e segnalazioni di colite ischemica con l'impiego di pseudoefedrina. L' utilizzo di pseudoefedrina deve essere interrotto immediatamente e va richiesto un parere medico se si verificano all'improvviso dolore addo minale, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite ischemica. Neu ropatia ottica ischemica: con la pseudoefedrina sono stati riportati c asi di neuropatia ottica ischemica. La pseudoefedrina deve essere inte rrotta se dovesse verificarsi improvvisa perdita della vista o riduzio ne della acuita' visiva, ad esempio in caso di scotoma. Gli atleti dev ono essere consapevoli che, assumendo questo farmaco, possono risultar e positivi ai test "anti-doping". Popolazione pediatrica: esiste una p ossibile associazione tra l'acido acetilsalicilico e la sindrome di Re ye, se somministrato a bambini e adolescenti per il trattamento di inf ezioni virali, con o senza influenza. Per questo motivo, Aspirina infl uenza e naso chiuso non deve essere assunto da bambini e adolescenti d i eta' inferiore ai 16 anni, senza consultare il medico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3). Metotrexato usato a dosi di 15 mg/sett. o superiori: aumento della tossicita' ematologic a del metotrexato (diminuzione della clearance renale del metotrexato ad opera di agenti antinfiammatori in genere e dislocazione del metotr exato dai siti di legame con le proteine plasmatiche provocata dai sal icilati). Gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI), nelle 2 setti mane precedenti, aumentano il rischio di eventi cardiovascolari avvers i (es. aritmia, crisi ipertensive). Combinazioni che necessitano di pr ecauzioni di impiego. Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/sett .: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (diminuzione d ella clearance renale del metotrexato ad opera di agenti antinfiammato ri in genere e dislocazione del metotrexato dai siti di legame con le proteine plasmatiche provocata dai salicilati). Anticoagulanti, trombo litici o altri inibitori dell'aggregazione piastrinica/emostasi: aumen to del rischio di emorragia. Altri farmaci antinfiammatori non steroid ei con salicilati: aumento del rischio di ulcere ed emorragia gastroin testinale dovuto all'effetto sinergico. Inibitori selettivi del reupta ke della serotonina (SSRI): aumento del rischio di emorragia del tratt o gastrointestinale superiore dovuto al possibile effetto sinergico. D igossina: le concentrazioni plasmatiche di digossina subiscono un incr emento dovuto alla riduzione dell'escrezione di questo agente da parte dei reni. Antidiabetici, per es. insulina, sulfoniluree: aumento dell 'effetto ipoglicemizzante provocato da dosi elevate di acido acetilsal icilico tramite l'azione ipoglicemizzante di quest'ultimo e la disloca zione della sulfonilurea dai siti di legame con le proteine plasmatich e. Diuretici in combinazione ad acido acetilsalicilico: riduzione dell a filtrazione glomerulare a causa della limitazione della sintesi dell e prostaglandine a livello dei reni. Glucocorticoidi sistemici, tranne idrocortisone impiegato quale terapia sostitutiva nella malattia di A ddison: riduzione dei livelli ematici dei salicilati durante il tratta mento con corticosteroidi e rischio di overdose da salicilati dopo l'i nterruzione di questo trattamento per l'aumento dell'eliminazione dei salicilati ad opera dei corticosteroidi. Inibitori dell'enzima di conv ersione dell'angiotensina (ACE) in combinazione con acido acetilsalici lico: riduzione della filtrazione glomerulare provocata dall'inibizion e delle prostaglandine vasodilatatrici. Inoltre, limitazione dell'effe tto antipertensivo. Acido valproico: aumento della tossicita' dell'aci do valproico dovuto alla dislocazione dai siti di legame proteico. Alc ol: aumento dei danni alla mucosa gastrointestinale e tempo di sanguin amento prolungato per gli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcool. Uricosurici come benzbromarone, probenecid: limitazion e dell'effetto uricosurico (antagonismo con l'eliminazione dell'acido urico a livello dei tubuli renali). Compresse di salbutamolo: aumento degli effetti (peggioramento degli effetti collaterali cardiovascolari ) questo non preclude l'uso giudizioso di un aerosol broncodilatatore ad azione adrenergica. Antidepressivi: aumento degli effetti. Altri m edicinali simpaticomimetici: aumento degli effetti. Medicinali contro l'ipertensione, come guanetidina, metildopa, betabloccanti: riduzione degli effetti. Frequenze: non note (non possono essere stimate sulla base dei dati di sponibili). Possibili effetti indesiderati dell'acido acetilsalicilico . Disturbi del sistema immunitario: le reazioni da ipersensibilita', c on le rispettive manifestazioni cliniche e di laboratorio, includono m alattia respiratoria esacerbata dall' acido acetilsalicilico, reazioni da lievi a moderate potenzialmente a carico della pelle, delle vie re spiratorie, del tratto gastrointestinale e dell'apparato cardiovascola re, che comprendono sintomi quali eruzione cutanea, orticaria, edema, prurito, rinite, congestione nasale, distress cardiorespiratorio e, mo lto raramente, reazioni gravi, fra cui choc anafilattico. Disturbi gas trointestinali: disturbi gastroduodenali (gastralgia, dispepsia, gastr ite) nausea, vomito, diarrea ulcere gastrointestinali, che possono p ortare alla perforazione in casi isolati. Malattia dei diaframmi intes tinali (soprattutto nel trattamento a lungo termine). Patologie epatob iliari: compromissione epatica transitoria con aumento delle transamin asi. Patologie del sangue e del sistema linfatico: aumento del rischio di sanguinamento, emorragia come emorragia procedurale, ematomi, epis tassi, emorragia urogenitale e sanguinamento gengivali. Sono state seg nalate emolisi e anemia emolitica in pazienti affetti da forme gravi d i deficit di glucosio -6-fosfato deidrogenasi (G6PD) L'emorragia puo' causare anemia emorragica/anemia da deficienza di ferro (per via ad e s. di microsanguinamenti occulti) con relativi segni e sintomi clinici e di laboratorio, come astenia, pallore, ipoperfusione. Disturbi del sistema nervoso: il sovradosaggio puo' causare vertigini. Patologie de ll'orecchio e del labirinto: il sovradosaggio puo' causare tinnito. Di sturbi renali e delle vie urinarie: sono stati segnalati danno renale e insufficienza renale acuta. Possibili effetti indesiderati della pse udoefedrina: disturbi vascolari, rossore aumento della pressione sang uigna, sebbene non interessi l'ipertensione controllata. Disturbi card iaci: effetti cardiaci (es. tachicardia, palpitazioni, aritmie). Distu rbi del sistema nervoso: stimolazione del sistema nervoso centrale (es . insonnia, raramente allucinazioni). Disturbi renali e delle vie urin arie: ritenzione urinaria, specialmente in pazienti affetti da iperpla sia prostatica. Patologie della cute e del tessuto subcutaneo: effetti sulla cute (es. rash, orticaria, prurito). Gravi reazioni cutanee, in clusa pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP). Patologie gas trointestinali: colite ischemica. Secchezza della bocca. Patologie del l'occhio: neuropatia ottica ischemica. Segnalazione delle reazioni avv erse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quan to permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio de l medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsi asi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalaz ione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza: non essendo disponibili dati sulla combinazione delle due sostanze, l'uso di Aspirina influenza e naso chiuso e' controindicato in gravidanza. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' av ere effetti avversi sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del ris chio di aborto spontaneo e di malformazioni cardiache e gastroschisi i n seguito all'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nell e prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione ca rdiovascolare ha avuto un aumento da meno dell'1% all'1,5% circa. Si r itiene che questo rischio aumenti con la dose e la durata della terapi a. Negli animali, e' stato dimostrato che la somministrazione di un in ibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della pe rdita dell'embrione pre e post-impianto e della letalita' embrio-fetal e. Inoltre, un'aumentata incidenza di varie malformazioni, incluse que lle cardiovascolari, e' stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non va somministrato, se non asso lutamente necessario. Qualora l'acido acetilsalicilico sia usato da un a donna che ha pianificato una gravidanza, o durante il primo e il sec ondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la piu' bassa possib ile e la durata del trattamento la piu' breve possibile. Durante il te rzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle p rostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (c on chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) d isfunzione renale, che puo' evolversi in insufficienza renale con olig oidroamniosi. La madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: p ossibile protrazione del tempo di emorragia, effetto antiaggregante ch e puo' manifestarsi anche a dosi molto basse inibizione delle contraz ioni uterine che determina il ritardo o il protrarsi del travaglio. Pe rtanto, il medicinale e' controindicato nel terzo trimestre di gravida nza. Gli scarsi dati a disposizione sull'uso di pseudoefedrina in grav idanza non mostrano un aumento del rischio di malformazioni. Tuttavia, l'uso di pseudoefedrina in gravidanza e' da sconsigliarsi. Negli stud i sugli animali entrambi i principi attivi hanno mostrato tossicita' r iproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Allattamento: sia i salicilati che la pseudoefedrina passano nel latte materno in piccole quantita'. Non essendovi dati disponibili sulla combinazione delle due sostanze, l'u so di Aspirina influenza e naso chiuso e' controindicato durante l'all attamento. Fertilita': vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibi scono la sintesi delle prostaglandine possono provocare la compromissi one della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Cio' e' reversibile alla sospensione del trattamento. Gli studi sugli animali hanno evidenziato eventi avversi sulla fertilita' maschile e f emminile (vedere par 5.3).

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BRONCHENOLO TOSSE, INFLUENZA E RAFFREDDORE 500 MG + 200 MG + 10 MG POL VERE PER SOLUZIONE ORALE Paracetamolo, associazioni esclusi psicolettici. Principio attivo: paracetamolo 500 mg/bustina guaifenesina 200 mg/bus tina fenilefrina cloridrato 10 mg/bustina. Eccipienti con effetti not i: saccarosio 2077 mg, aspartame (E951) 12 mg, sodio 129 mg. Per l'ele nco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Saccarosio, acido citrico E330, acido tartarico E334, sodio ciclamato E952, sodio citrato E331, acesulfame potassio E950, aspartame E951, ar oma di mentolo in polvere, aroma di limone, aroma di succo di limone, giallo chinolina E104. Per il sollievo a breve termine dei sintomi del raffreddore e dell'inf luenza inclusi dolori, cefalea, naso chiuso e mal di gola, brividi e f ebbre, e per il sollievo della tosse bronchiale. Ipersensibilita' al paracetamolo, alla guaifenesina, alla fenilefrina cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6 .1. Gravidanza e allattamento compromissione epatica o grave danno re nale cardiopatia e disturbi cardiovascolari, inclusa anemia emolitica grave ipertensione ipertiroidismo diabete feocromocitoma pazient i che assumono antidepressivi triciclici (vedere paragrafo 4.5) pazie nti che assumono altri prodotti contenenti paracetamolo (vedere paragr afo 4.4) glaucoma ad angolo chiuso pazienti che assumono medicinali beta bloccanti. Controindicato nei pazienti in trattamento con inibito ri della monoammine ossidasi o che hanno interrotto la terapia da meno di 2 settimane. L'uso in pazienti con glaucoma o ritenzione urinaria. L'uso in pazienti trattati con altri farmaci simpatico mimetici (qual i decongestionanti, soppressori dell'appetito e psicostimolanti di tip o anfetaminico). Posologia. Adulti, anziani e bambini di eta' pari o superiore ai 12 an ni: una bustina ogni quattro ore in base alle necessita'. Non superare 4 bustine (4 dosi) nell'arco di 24 ore. Non somministrare a bambini d i eta' inferiore ai 12 anni. Cercare assistenza medica se i sintomi pe rsistono per piu' di 5 giorni. Modo di somministrazione: per uso orale dopo aver disciolto il contenuto della bustina in una tazza standard di acqua calda ma non bollente (250 ml). Far freddare l'acqua fino a r aggiungere una temperatura che ne consenta il consumo. Bere tutta la s oluzione entro 1 ora e mezza. Non conservare a temparatura superiore ai 30 gradi C. Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela in pazienti con danno renale grave o compromissione epatica. I rischi del sovradosaggi o sono maggiori nei pazienti con malattia epatica alcoolica non cirrot ica. Il medico o il farmacista devono accertarsi che non vengano sommi nistrate contemporaneamente preparazioni contenenti agenti simpaticomi metici per vie di somministrazione differenti cioe' per via orale e to pica (preparazioni nasali, auricolari e oftalmiche). I prodotti conten enti agenti simpaticomimetici devono essere utilizzati con grande caut ela in pazienti affetti da angina. Nei pazienti affetti dalle seguenti condizioni occorre il consiglio del medico prima di assumere questo p rodotto: ipertrofia prostatica (i pazienti possono sviluppare un'aumen tata difficolta' nella minzione) vasculopatia occlusiva ad es. fenome no di Raynaud cardiovasculopatia miastenia gravis - una patologia au toimmune gravi patologie gastrointestinali. Questo medicinale deve es sere raccomandato solo se sono presenti tutti i sintomi (dolore e/o fe bbre, congestione nasale e tosse bronchiale). I pazienti affetti da to sse cronica o asma devono consultare il medico prima di assumere quest o prodotto. Non assumere con un medicinale sedativo della tosse. I paz ienti devono interrompere l'uso di questo medicinale e consultare un o peratore sanitario se la tosse dura piu' di 5 giorni o ritorna, o e' a ccompagnata da febbre, eruzione cutanea o cefalea persistente. L'uso c oncomitante con alcool deve essere evitato. Questo medicinale non deve essere usato da pazienti che assumono altri simpatico mimetici (quali decongestionanti, soppressori dell'appetito e psicostimolanti di tipo anfetaminico). L'uso concomitante di altri medicinali contenenti para cetamolo deve essere evitato. Se i sintomi persistono, consultare il m edico. Eccipienti: contiene saccarosio. I pazienti affetti da problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-g alattosio o carenza di saccarosio-isomaltasi non devono assumere quest o medicinale. Contiene aspartame (E951), una fonte di fenilalanina. Pu o' essere dannoso per i pazienti affetti da fenilchetonuria. Questo me dicinale contiene 129 mg di sodio per bustina, equivalente al 6,5% del l'assunzione giornaliera massima raccomandata dall'OMS di 2 g di sodio per un adulto. Avvertenze speciali in etichetta: contiene paracetamol o. Non assumere con altri prodotti contenenti paracetamolo. Cercare im mediatamente assistenza medica in caso di sovradosaggio anche se si se nte bene. Non assumere con altri prodotti per l'influenza, il raffredd ore o con altri prodotti decongestionanti. Avvertenze speciali nel fog lio illustrativo: contiene paracetamolo. Cercare immediatamente assist enza medica in caso di sovradosaggio anche se si sente bene, a causa d el rischio di danno epatico grave ritardato. Paracetamolo: la velocita' di assorbimento di paracetamolo puo' essere aumentata da metoclopramide o domperidone e l'assorbimento puo' esser e ridotto dalla colestiramina. L'effetto anticoagulante di warfarin e altre cumarine puo' essere aumentato dall'uso regolare e prolungato di paracetamolo con un aumento del rischio di sanguinamento, anche se do si occasionali non hanno avuto effetti significativi. L'epato-tossicit a' del paracetamolo puo' essere potenziato da un eccessivo consumo di alcol. I medicinali che inducono gli enzimi epatici microsomiali, qual i alcool, barbiturici, inibitori della monoammina ossidasi e antidepre ssivi triciclici possono aumentare la tossicita' epatica di paracetamo lo, in particolare dopo il sovradosaggio. Controindicato nei pazienti in trattamento con inibitori della monoammina ossidasi o che hanno int errotto la terapia da meno di 2 settimane a causa del rischio di crisi ipertensiva. L'uso regolare di paracetamolo riduce probabilmente il m etabolismo di zidovudina (aumentato rischio di neutropenia). I salicil ati/aspirina possono prolungare l'eliminazione T1/2 di paracetamolo. S ono state riferite interazioni farmacologiche che hanno coinvolto il p aracetamolo con numerosi altri medicinali, la cui rilevanza clinica e' ritenuta improbabile nell'uso acuto al regime di dosaggio proposto. I l trattamento concomitante con paracetamolo e FANS aumenta il rischio di disfunzione renale. Il paracetamolo puo' influenzare i test per l'a cido urico fosfotungstato e i test per la glicemia. Guaifenesina: se s i procede alla raccolta delle urine entro 24 ore dalla somministrazion e del prodotto, un metabolita puo' causare interferenze di colore nell e determinazioni di laboratorio dell'acido 5 idrossiindolacetico (5-HI AA) e dell'acido vanilmandelico (VMA). La guaifenesina potenzia l'azio ne dei sedativi e dei miorilassanti. Fenilefrina cloridrato. La fenile frina deve essere usata con cautela in associazione con i seguenti med icinali poiche' sono state riferite interazioni: Inibitori delle monoa mmine ossidasi (incluso moclobemide): si verificano interazioni iperte nsive tra le amine simpaticomimetiche come la fenilefrina e gli inibit ori della monoammina ossidasi (vedere le controindicazioni). Amine sim paticomimetiche: l'uso concomitante di fenilefrina con altre amine sim paticomimetiche puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati card iovascolari. Beta-bloccanti e altri antipertensivi (inclusi debrisochi na, guanetidina, reserpina, metildopa): la fenilefrina puo' ridurre l' efficacia di agenti betabloccanti e antipertensivi. Puo' aumentare il rischio di ipertensione e di altri effetti indesiderati cardiovascolar i. Antidepressivi triciclici (ad es. Amitriptilina): puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati cardiovascolari con fenilefrina. Feno tiazidici usati come sedativi: puo' potenziare gli effetti sul SNC. Al caloidi dell'ergot (ergotamina e metisergide): aumentato rischio di er gotismo. Glicosidici cardiaci ad es. Digitale: aumentato rischio di ar itmia o attacco cardiaco. Agenti anestetici alogenati quali ciclopropa no, alotano, enflurano, isoflurano: puo' provocare o peggiorare l'arit mia ventricolare. La frequenza dell'insorgenza degli effetti indesiderati e' solitamente classificata come segue: molto comune (>= 1/10) comune (>= 1/100, = 1/1.000, = 1/10.000,

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EFFERALGAN INFLUENZA E RAFFREDDORE 500 MG + 4 MG COMPRESSE RIVESTITE C ON FILM Antipiretici analgesici, antistaminici inibitori dei recettori h1. Paracetamolo 500,00 mg clorfenamina maleato 4,00 mg per una compress a rivestita con film. Eccipiente(i) con effetti noti: carmoisina (E122 ). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Croscarmellosa sodica, ipromellosa, cellulosa microcristallina, povido ne K90, gliceril beenato, magnesio stearato, agente di rivestimento*, agente lucidante**. *Agente di rivestimento: iromellosa (E464), glicol e propilenico (E1520), titanio biossido (E171), carmoisina (E122), car minio indaco (E132). **Agente lucidante: acqua depurata, cera d'api (E 901), cera carnauba (E903), polisorbato 20 (E432), acido sorbico (E200 ) Questo medicinale e' indicato, in corso di raffreddore, rinite, rinofa ringite e condizioni simil-influenzali negli adulti e negli adolescent i di eta' superiore a 15 anni, per il trattamento di: secrezione nasal e chiara e lacrimazione degli occhi, starnuti, cefalee e/o febbre. Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipient i elencati al paragrafo 6.1. Bambini di eta' inferiore a 15 anni. A ca usa della presenza di paracetamolo: grave insufficienza epatocellulare o malattia epatica scompensata in atto. A causa della presenza di clo rfenamina maleato: rischio di glaucoma ad angolo chiuso rischio di ri tenzione urinaria correlata a disturbi uretroprostatici. Posologia: riservato agli adulti e agli adolescenti di eta' superiore a 15 anni. Peso (eta'): adulti e adolescenti >50 kg (>15 anni) dose p er somministrazione: 1 compressa ovvero 500 mg di paracetamolo 4 mg di clorfenamina intervallo di somministrazione: 4 ore dose giornaliera massima: 4 compresse ovvero 2.000 mg di paracetamolo 16 mg di clorfen amina. Non superare la posologia massima di 4 compresse in 24 ore. Paz ienti con insufficienza renale: in caso di insufficienza renale e salv o diverso parere medico, si raccomanda di ridurre la dose e di aumenta re l'intervallo minimo tra 2 dosi, in base al riassunto seguente. Clea rance della creatinina: >=50 ml/min intervallo di somministrazione: 4 ore. Clearance della creatinina: 10 50 ml/min intervallo di somminis trazione: 6 ore. Clearance della creatinina: =1/100, =1/1.000, =1/10.000,

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N on somministrare nei pazienti in trattamento con farmaci antidepressiv i, durante e nelle due settimane successive alla terapia. In particola re, l'uso concomitante con inibitori delle monoamminossidasi (IMAO) pu o' causare un aumento della pressione sanguigna o crisi ipertensive (v edere paragrafo 4.5) Il farmaco e' controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Posologia. Adulti e bambini oltre i dodici anni: uno spruzzo per naric e ogni 6 - 12 ore, se necessario. Non superare i 4 giorni di trattamen to salvo diversa indicazione del medico. Non superare le dosi consigli ate. Modo di somministrazione: per l'uso togliere il cappuccio di plas tica, introdurre l'estremita' del flacone nella narice e premere con m oto rapido e deciso, respirando profondamente con il naso. Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Non refrigerare. Nei pazienti con malattie cardiovascolari, specialmente negli ipertesi , l'uso dei decongestionanti nasali deve comunque essere di volta in v olta sottoposto al giudizio del medico. I pazienti con patologie della tiroide, diabete, o difficolta' nella minzione per ingrossamento dell a prostata non dovrebbero assumere ossimetazolina, salvo diversa indic azione del medico. Possono verificarsi fastidi temporanei come brucior e, pizzicore, starnuti o aumentata secrezione nasale. L'uso frequente o protratto dei vasocostrittori puo' alterare la normale funzione dell a mucosa del naso e dei seni paranasali, inducendo anche assuefazione al farmaco. Il ripetere le applicazioni per lunghi periodi puo' risult are dannoso. Impiegare con cautela negli anziani per il pericolo di ri tenzione urinaria. L'uso, specie se prolungato, dei medicinali topici puo' dar luogo a fenomeni di sensibilizzazione e riduzione dell'effica cia del farmaco somministrato (tachifilassi): in tal caso e' necessari o interrompere il trattamento ed istituire una terapia idonea. Se i si ntomi persistono o peggiorano, o compaiono nuovi sintomi, i pazienti d evono interrompere l'utilizzo e consultare un medico in ogni caso il trattamento non deve essere protratto per oltre 4 giorni per evitare u n effetto rebound e fenomeni di rinite indotti dal farmaco. Attenersi con scrupolo alle dosi consigliate. Non deve essere usato per via oral e. Il medicinale, se accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo in dosi eccessive puo' determinare fenomeni tossici. Esso va tenuto lontano dalla portata dei bambini, poiche' l'ingestione acciden tale puo' provare sedazione spiccata. Evitare il contatto del liquido con gli occhi. Attenzione per chi svolge attivita' sportive: il prodot to contiene sostanze vietate per doping. E' vietata un'assunzione dive rsa, per schema posologico e per via di somministrazione, da quelle ri portate. Non somministrare durante e nelle due settimane successive a terapia c on farmaci antidepressivi. L'ossimetazolina esercita le sue proprieta' vasocostrittrici stimolando i recettori adrenergici e favorendo il ri lascio di noradrenalina dai siti di stoccaggio neuronali. Gli inibitor i delle monoamminossidasi (IMAO), ostacolano il metabolismo delle ammi ne simpaticomimetiche aumentando la disponibilita' di noradrenalina ri lasciabile nel sistema nervoso, possono potenziare l'effetto pressorio dell'ossimetazolina. In letteratura medica sono stati riportati casi di crisi ipertensive acute dovuti all'uso concomitante di IMAO e amine simpaticomimetiche. L'ossimetazolina potrebbe ridurre l'efficacia dei farmaci beta-bloccanti, metil dopa o altri farmaci antiipertensivi. P otrebbero verificarsi fenomeni di ipertensione e di aritmie quando gli antidepressivi triciclici vengono somministrati con farmaci simpatico mimetici come l'ossimetazolina. Puo' verificarsi un aumento della toss icita' cardiovascolare quando i farmaci simpaticomimetici vengono somm inistrati in concomitanza di farmaci antiparchinsoniani come le bromoc riptine. Di seguito vengono riportate le reazioni avverse identificate durante l'esperienza post marketing con ossimetazolina, suddivise in base all' incidenza delle segnalazioni spontanee e secondo le categorie di frequ enza che utilizzano la seguente convenzione: molto comune (>=1/10) co mune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.00 0,

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MOMENXSIN 200 MG/30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM. Preparati per la tosse e le malattie da raffreddamento altri preparat i per le malattie da raffreddamento. Ciascuna compressa rivestita con film contiene 200 mg di ibuprofene e 30 mg di pseudoefedrina cloridrato. Eccipiente con effetti noti: sodio . Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina calcio idrogeno fo sfato anidro croscarmellosa sodica amido di mais silice colloidale anidra magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa macrogol 400 talco titanio diossido (E171) ossido di ferro giallo (E172). Trattamento sintomatico della congestione nasale associata a rinosinus ite acuta di sospetta origine virale con cefalea e/o febbre. Momenxsin e' indicato negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore a 15 anni. Ipersensibilita' all'ibuprofene, alla pseudoefedrina cloridrato o ad u no qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 pazienti di e ta' inferiore a 15 anni donne nel terzo trimestre di gravidanza (vede re paragrafo 4.6) donne in allattamento (vedere paragrafo 4.6) pazie nti con anamnesi di reazioni di ipersensibilita' (ad esempio broncospa smo, asma, rinite, angioedema o orticaria) associate ad acido acetilsa licilico o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) stor ia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale associata a una p recedente terapia a base di FANS emorragia/ulcera peptica ricorrente attuale o pregressa (almeno due episodi distinti di ulcerazione o sang uinamento dimostrato) sanguinamento cerebrovascolare o di altra natur a anomalie emopoietiche di origine sconosciuta grave insufficienza e patica grave insufficienza renale grave insufficienza cardiaca grav i disturbi cardiovascolari, cardiopatia coronarica (cardiopatia, ipert ensione, angina pectoris), tachicardia, ipertiroidismo, diabete, feocr omocitoma storia di ictus o presenza di fattori di rischio per l'ictu s (a causa dell'attivita' alfa-A-simpaticomimetica della pseudoefedrin a cloridrato) rischio di glaucoma ad angolo chiuso rischio di ritenz ione urinaria correlata a disturbi uretroprostatici storia di infarto miocardico storia di crisi convulsive lupus eritematoso sistemico uso concomitante di altri vasocostrittori come decongestionanti nasali , somministrati per via orale o nasale (ad esempio fenilpropanolamina, fenilefrina ed efedrina), e metilfenidato (vedere paragrafo 4.5) uso concomitante di inibitori non selettivi delle monoamino ossidasi (IMA O) (iproniazide) (vedere paragrafo 4.5) oppure uso di inibitori delle monoamino ossidasi nelle ultime due settimane. Posologia. Adulti e adolescenti di eta' pari o superiore a 15 anni: 1 compressa (equivalente a 200 mg di ibuprofene e 30 mg di pseudoefedrin a cloridrato) ogni 6 ore se necessario. In caso di sintomi piu' intens i, 2 compresse (equivalenti a 400 mg di ibuprofene e 60 mg di pseudoef edrina cloridrato) ogni 6 ore se necessario, fino a una dose giornalie ra totale massima di 6 compresse (equivalenti a 1200 mg di ibuprofene e 180 mg di pseudoefedrina cloridrato). Non superare la dose giornalie ra totale massima di 6 compresse (equivalenti a 1200 mg di ibuprofene e 180 mg di pseudoefedrina cloridrato). Per uso a breve termine. In ca so di peggioramento dei sintomi consultare un medico. La durata massim a del trattamento e' di 4 giorni per gli adulti e 3 giorni per gli ado lescenti di eta' pari o superiore a 15 anni. Nei casi in cui i sintomi consistono prevalentemente in dolore/febbre o congestione nasale, e' preferibile la somministrazione di un prodotto contenente un singolo p rincipio attivo. Gli effetti indesiderati possono essere contenuti con l'impiego della dose efficace minima per il tempo piu' breve necessar io a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatr ica: Momenxsin e' controindicato nei pazienti pediatrici di eta' infer iore a 15 anni (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione: per u so orale. Le compresse devono essere deglutite intere e non masticate, con un bicchiere d'acqua, preferibilmente durante i pasti. Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. L'uso concomitante di Momenxsin e altri FANS, inclusi gli inibitori se lettivi della ciclo-ossigenasi (COX)-2, dovrebbe essere evitato. Gli e ffetti indesiderati possono essere ridotti utilizzando per il piu' bre ve tempo possibile la dose minima efficace necessaria per controllare i sintomi (vedere i paragrafi "Effetti gastrointestinali" ed "Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari" presenti di seguito). Se i sintomi persistono oltre la durata massima raccomandata del trattamento con q uesto medicinale (4 giorni per gli adulti e 3 giorni per gli adolescen ti), devono essere rivalutate le misure da mettere in atto, in partico lare la possibile utilita' di un trattamento antibiotico. La rinosinus ite acuta di sospetta origine virale e' definita come una serie di sin tomi rinologici bilaterali di intensita' moderata, dominata da congest ione nasale con rinorrea grave o purulenta, che si presenta in un cont esto epidemico. L'aspetto purulento della rinorrea e' comune e non cor risponde sistematicamente a una sovrainfezione batterica. Il dolore ai seni paranasali nei primi giorni della patologia e' associato alla co ngestione della relativa mucosa (rinosinusite congestizia acuta) e nel la maggior parte dei casi si risolve spontaneamente. In caso di sinusi te batterica acuta, e' giustificato il ricorso a una terapia antibioti ca. Avvertenze speciali relative alla pseudoefedrina cloridrato: la po sologia, la durata massima raccomandata del trattamento (4 giorni per gli adulti e 3 giorni per gli adolescenti) e le controindicazioni devo no essere rigorosamente rispettate (vedere paragrafo 4.8) i pazienti devono essere informati che il trattamento deve essere sospeso se comp aiono ipertensione, tachicardia, palpitazioni, aritmie cardiache, naus ea o qualsiasi segno di tipo neurologico, come l'insorgenza o il peggi oramento della cefalea colite ischemica Alcuni casi di colite ischemi ca sono stati riportati con pseudoefedrina. Se si sviluppano dolore ad dominale improvviso, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite i schemica, la pseudoefedrina deve essere sospesa e si deve consultare u n medico. Gravi reazioni cutanee: reazioni cutanee gravi come la pusto losi esantematica acuta e generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Questa eruzione pustolosa acuta p uo' verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e nu merose, piccole pustole, per lo piu' non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pie ghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori. I pazienti devono esse re attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come pires sia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di Momenx sin deve essere interrotta e se necessario devono essere prese misure appropriate. Prima di utilizzare questo medicinale, i pazienti devono consultare il medico in caso di: ipertensione, cardiopatia, ipertiroid ismo, psicosi o diabete assunzione concomitante di farmaci antiemicra nici, in particolare vasocostrittori a base di alcaloidi della segale cornuta (a causa dell'attivita' alfa-simpaticomimetica della pseudoefe drina) malattia del tessuto connettivo mista: aumento del rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8) sintomi neurologici quali c risi convulsive, allucinazioni, disturbi comportamentali, stato di agi tazione e insonnia sono stati descritti in seguito alla somministrazio ne di vasocostrittori per via sistemica, soprattutto nel corso di epis odi febbrili o in caso di sovradosaggio. Tali sintomi sono stati segna lati piu' comunemente nella popolazione pediatrica. Pertanto e' opport uno: evitare la somministrazione di Momenxsin in associazione con farm aci che possono abbassare la soglia epilettogena, quali derivati terpe nici, clobutinolo, sostanze atropino-simili e anestetici locali, oppur e in presenza di storia di crisi convulsive attenersi rigorosamente, in tutti i casi, alla posologia raccomandata e informare i pazienti ci rca i rischi di sovradosaggio qualora Momenxsin sia assunto in concomi tanza con altri medicinali contenenti vasocostrittori. I pazienti con disturbi uretroprostatici sono maggiormente soggetti allo sviluppo di sintomi quali disuria e ritenzione urinaria. I pazienti anziani potreb bero essere piu' sensibili agli effetti sul sistema nervoso centrale ( SNC). Precauzioni di impiego relative alla pseudoefedrina cloridrato: nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento chirurgico p rogrammato in cui si prevede di utilizzare anestetici volatili alogena ti, e' preferibile sospendere il trattamento con Momenxsin diversi gio rni prima dell'intervento, in considerazione del rischio di ipertensio ne acuta (vedere paragrafo 4.5) gli atleti devono essere informati ch e il trattamento con pseudoefedrina cloridrato puo' comportare positiv ita' ai test antidoping. Interferenze con i test sierologici: la pseud oefedrina puo' potenzialmente ridurre la captazione di iobenguano i-13 1 nei tumori neuroendocrini, interferendo cosi' con la scintigrafia. A vvertenze speciali relative all'ibuprofene: nei pazienti che soffrono di asma bronchiale o malattie allergiche o con anamnesi di tali patolo gie, potrebbe verificarsi broncospasmo. In caso di asma, il prodotto n on deve essere assunto senza avere prima consultato un medico (vedere paragrafo 4.3). I pazienti affetti da asma associata a rinite cronica, sinusite cronica e/o poliposi nasale sono esposti a un maggiore risch io di reazioni allergiche in caso di assunzione di acido acetilsalicil ico e/o FANS. La somministrazione di Momenxsin puo' scatenare un attac co acuto di asma, in particolare in alcuni pazienti allergici all'acid o acetilsalicilico o a un FANS (vedere paragrafo 4.3). L'utilizzo prol ungato di qualunque tipo di antidolorifico per la cefalea puo' causarn e il peggioramento. Laddove si riscontri o sospetti questa situazione, si deve richiedere un consulto medico e sospendere il trattamento. La diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci (MOH) deve essere sos pettata nei pazienti che manifestano cefalee frequenti o quotidiane no nostante (o a causa di) l'impiego regolare di medicinali per la cefale a. Prima di utilizzare questo medicinale, i pazienti affetti da distur bi della coagulazione del sangue devono consultare il medico. Associazione della pseudoefedrina con: possibile reazione. IMAO non se lettivi (iproniazide): ipertensione parossistica e ipertermia, che pos sono essere fatali. A causa della lunga durata di azione degli IMAO, t ale interazione puo' verificarsi fino a 15 giorni dopo la sospensione dell'IMAO. Altri simpaticomimetici o vasocostrittori ad azione indiret ta somministrati per via orale o nasale, farmaci alfa-simpaticomimetic i, fenilpropanolamina, fenilefrina, efedrina, metilfenidato: rischio d i vasocostrizione e/o crisi ipertensive. Inibitori reversibili delle m onoamino-ossidasi A (RIMA), linezolid, alcaloidi dopaminergici della s egale cornuta, alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta: rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive. Anestetici volatili alogena ti: ipertensione acuta perioperatoria. In caso di intervento chirurgic o programmato, sospendere l'assunzione di Momenxsin con diversi giorni di anticipo. Guanetidina, reserpina e metildopa: l'effetto della pseu doefedrina potrebbe risultare attenuato. Antidepressivi triciclici: l' effetto della pseudoefedrina potrebbe risultare attenuato o potenziato . Digitale, chinidina o antidepressivi triciclici: aumento della frequ enza di aritmie. Uso concomitante di ibuprofene con: possibile reazion e. Altri FANS, inclusi salicilati e inibitori selettivi della COX-2: l a somministrazione concomitante di diversi FANS potrebbe aumentare il rischio di emorragia e ulcere gastrointestinali a causa di un effetto sinergico. Pertanto, l'uso concomitante dell'ibuprofene con altri FANS deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4). Digossina: l'uso concomit ante di Momenxsin con preparati a base di digossina potrebbe aumentare i livelli sierici di questi ultimi. Con un utilizzo corretto (massimo 4 giorni), in genere non e' necessario un controllo dei livelli sieri ci di digossina. Corticosteroidi: i corticosteroidi potrebbero aumenta re il rischio di reazioni avverse, in particolare a carico del tratto gastrointestinale (emorragia o ulcerazione gastrointestinale) (vedere paragrafo 4.3). Agenti antiaggreganti: aumento del rischio di sanguina mento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Acido acetilsalicilico : in genere la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido ace tilsalicilico non e' raccomandata a causa del potenziale aumento degli effetti avversi. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene potr ebbe determinare l'inibizione competitiva dell'effetto dell'acido acet ilsalicilico a bassa dose sull'aggregazione piastrinica, quando i due medicinali vengono assunti contemporaneamente. Nonostante i dubbi rigu ardo all'applicabilita' di questi dati alle situazioni cliniche, la po ssibilita' che l'utilizzo regolare a lungo termine dell'ibuprofene pos sa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a ba sso dosaggio non puo' essere esclusa. Nessun effetto clinicamente rile vante si ritiene probabile in seguito all'uso occasionale di ibuprofen e (vedere paragrafo 5.1). Anticoagulanti (ad esempio warfarin, ticlopi dina, clopidogrel, tirofiban, eptifibatide, abciximab, iloprost): i FA NS come l'ibuprofene possono potenziare gli effetti degli anticoagulan ti (vedere paragrafo 4.4). Fenitoina: l'uso concomitante di Momenxsin con preparati a base di fenitoina potrebbe aumentare i livelli sierici di questi ultimi. Con un utilizzo corretto (massimo 4 giorni), in gen ere non e' necessario un controllo dei livelli sierici di fenitoina. I nibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) . Litio: l'uso concomitante di Momenxsin con preparati a base di litio potrebbe aumentare i livelli sierici di questi ultimi. Con un utilizz o corretto (massimo 4 giorni), in genere non e' necessario un controll o dei livelli sierici di litio. Probenecid e sulfinpirazone: i medicin ali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezi one dell'ibuprofene. Diuretici, ACE inibitori, betabloccanti e antagon isti dell'angiotensina II: i FANS potrebbero ridurre l'effetto dei diu retici e di altri medicinali antipertensivi. In alcuni pazienti con co mpromissione della funzionalita' renale (ad esempio pazienti disidrata ti o pazienti anziani con funzionalita' renale compromessa), la sommin istrazione concomitante di ACE inibitori, betabloccanti o antagonisti dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi po trebbe indurre un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale, inclusa un'eventuale insufficienza renale acuta che e' solitamente re versibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con c autela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatame nte idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio del la funzionalita' renale dopo l'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Diuretici risparmiatori di potassio: la sommin istrazione concomitante di Momenxsin e diuretici risparmiatori di pota ssio puo' causare iperpotassiemia (si raccomanda il controllo dei live lli sierici di potassio). Metotrexato: la somministrazione di Momenxsi n nelle 24 ore precedenti o successive all'assunzione di metotrexato p uo' aumentarne le concentrazioni e gli effetti tossici. Ciclosporina: il rischio di danno renale indotto dalla ciclosporina e' aumentato dal l'uso concomitante di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei. Ta le effetto non puo' essere escluso nemmeno in caso di assunzione conte mporanea di ciclosporina e ibuprofene. Tacrolimus: il rischio di nefro tossicita' aumenta se i due medicinali vengono somministrati contempor aneamente. Zidovudina: vi sono evidenze di un aumento del rischio di e martro ed ematoma in pazienti emofiliaci HIV (+) in trattamento concom itante con zidovudina e ibuprofene. Sulfaniluree: ricerche cliniche ha nno dimostrato l'esistenza di interazioni tra farmaci antinfiammatori non steroidei e antidiabetici (sulfaniluree). Sebbene finora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfaniluree, in ca so di assunzione concomitante di questi due farmaci si consiglia, a ti tolo precauzionale, di controllare i valori relativi alla glicemia. An tibiotici chinolonici: studi condotti sugli animali indicano che i FAN S possono aumentare il rischio di convulsioni associate all'impiego di antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni pos sono essere esposti a un maggiore rischio di manifestare convulsioni. Le reazioni avverse correlate all'ibuprofene piu' comunemente osservat e sono di natura gastrointestinale. Possono presentarsi ulcere peptich e, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche fatali, in pa rticolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito alla sua so mministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenz a, stipsi, dispepsia, dolori addominali, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere para grafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). Con minore fre quenza e' stata rilevata gastrite. In generale, il rischio di manifest are reazioni avverse (in particolare gravi complicanze gastrointestina li) aumenta all'aumentare della dose e della durata del trattamento. I n seguito al trattamento con ibuprofene sono state segnalate reazioni di ipersensibilita', che possono comprendere: (a) reazioni allergiche aspecifiche e anafilassi (b) reattivita' delle vie respiratorie, che comprende asma, asma aggravata, broncospasmo o dispnea (c) disturbi c utanei vari, incluse eruzioni cutanee di vario tipo, prurito, orticari a, porpora, angioedema e, piu' raramente, dermatosi esfoliative e boll ose (tra cui necrolisi epidermica ed eritema multiforme). Nei pazienti con disturbi autoimmuni in atto (quali lupus eritematoso sistemico o malattia del tessuto connettivo mista), durante il trattamento con ibu profene sono stati osservati casi isolati di sintomi di meningite aset tica, quali rigidita' del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o dis orientamento. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati segnalati in associazione all'assunzione di FANS. Studi clinici sugger iscono che l'uso di ibuprofene, soprattutto ad alte dosi (2400 mg/die) , puo' essere associato a un lieve aumento del rischio di eventi tromb otici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ictus) (vedere paragr afo 4.4). L'elenco di reazioni avverse riportato di seguito si riferis ce alle reazioni manifestatesi con ibuprofene e pseudoefedrina cloridr ato alle dosi contenute nei farmaci da banco, per un uso di breve dura ta. Nel trattamento di condizioni croniche, nel corso di un trattament o a lungo termine, potrebbero verificarsi ulteriori reazioni avverse. I pazienti devono essere informati di interrompere immediatamente l'as sunzione di Momenxsin e consultare un medico in caso di una grave reaz ione avversa al farmaco. molto comune (>=1/10) comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000,

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RINOCIDINA NASGTT15ML7,5MG+3

RINOCIDINA MG 7,5 + MG 3 GOCCE NASALI, SOLUZIONE. Simpaticomimetici, associazioni esclusi i corticosteroidi. Un flacone da 15 ml contiene: nafazolina nitrato: mg 7,5 tirotricina: mg 3. Eccipienti con effetti noti: metile-para-idrossibenzoato, etile -para-idrossibenzoato, etanolo (96%). Per l'elenco completo degli ecci pienti vedere paragrafo 6.1. Glucosio, acqua depurata, metile-para-idrossibenzoato, etile-para-idro ssibenzoato, etanolo (96%), polietilenglicole 300. Terapia topica delle riniti e sinusiti di origine batterica. Ipersensibilita' ai principi attivi o alle sostanze strettamente corre late dal punto di vista chimico oppure ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1 malattie cardiache ed ipertensione arter iosa gravi, glaucoma, ipertiroidismo. Non somministrare durante e nell e due settimane successive a terapia con Inibitori delle Monoaminoossi dasi (IMAO). Il farmaco e' controindicato nei bambini di eta' inferior e ai 12 anni. 3-6 gocce per narice, 3-4 volte al giorno. Attenersi scrupolosamente a lle dosi consigliate. Un dosaggio superiore del prodotto, anche se ass unto per via topica e per breve periodo di tempo, puo' dar luogo ad ef fetti sistemici gravi. Un leggero sedimento non altera l'attivita' del preparato. Bastera' agitare prima di servirsene. Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Da usarsi solo per instillazioni nasali con esclusione di impiego nel caso di interventi chirurgici profondi. Nei pazienti con malattie card iovascolari, specialmente negli ipertesi, l'uso di decongestionanti na sali deve essere comunque di volta in volta sottoposto al giudizio del medico. L'uso protratto di vasocostrittori puo' alterare la normale f unzione della mucosa del naso e dei seni paranasali, inducendo anche a ssuefazione al farmaco. Il ripetere le applicazioni per lunghi periodi puo' risultare dannoA-so. Con l'uso di farmaci simpaticomimetici, ai quali appartiene anche la nafazolina, sono stati riportati rari casi d i encefalopatia posteriore reversibile/sindrome reversibile da vasocos trizione cerebrale. I sintomi riferiti comprendono insorgenza improvvi sa di cefalea grave, nausea, vomito e disturbi della visione. La maggi or parte dei casi migliora o si risolve in pochi giorni in seguito a t rattamento appropriato. L'uso della nafazolina deve essere immediatame nte interrotto e deve essere consultato il medico se si manifestano se gni e/o sintomi di encefalopatia posteriore reversibile/sindrome rever sibile da vasocostrizione cerebrale. Tirotricina: puo' danneggiare l'e pitelio sensoriale del naso e per questo si sono verificati casi di pe rdita prolungata dell'olfatto dopo l'uso come spray nasale o instillaz ione. Impiegare il preparato con cautela, per il pericolo di ritenzion e urinaria, negli anziani e nei portatori di ipertrofia prostatica. L' uso, specie se prolungato, dei prodotti topici puo' dare luogo a fenom eni di sensibilizzazione in tal caso e' necessario interrompere il tr attamento e, se del caso, istituire una terapia idonea in ogni caA-so , il trattamento non deve essere protratto per oltre una settimana. At tenersi con scrupolo alle dosi consigliate. Metile para-idrossibenzoat o e etile para-idrossibenzoato: questo medicinale contiene paraidrossi benzoati (metile para-idrossibenzoato e etile para-idrossibenzoato) ch e possono causare reazioni allergiche (anche ritardate). Etanolo: ques to medicinale contiene 0,38 mg (corrispondente a 0,0005 ml) di etanolo in ogni unita' di dosaggio (1 goccia), equivalente a 9,12 mg (corripo ndente a 0,01 ml) di etanolo nella dose massima giornaliera di 24 gocc e per narice. Puo' causare sensazione di bruciore sulla mucosa dannegg iata. Il farmaco puo' interagire con gli inibitori delle monoaminoossidasi ( vedere paragrafo 4.3). Il prodotto puo' determinare localmente fenomeni di rimbalzo, di sensi bilizzazione e di congestione delle mucose. Per rapido assorbimento de lla nafazolina attraverso le mucose infiammate, si possono verificare effetti sistemici consistenti in ipertensione arteriosa, bradicardia r iflessa, cefalea, disturbi della minzione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischi o del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qu alsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segn alazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-r eazioni-avverse. Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei ca si di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. Im piegare con cautela nei primi mesi di gravidanza.

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